Tag
Era il 1998 quando fummo avvertiti che un enorme asteroide delle dimensioni nientedimeno che del fottuto Texas stava per cascarci sul faccione. Senza farci prendere dal panico decidemmo che la cosa più giusta fosse quella di reclutare una banda di animali antropomorfi operanti nel settore delle trivellazioni petrolifere e spedirli a groppa di asteroide per tentare di trivellarlo e piazzarvici una carica nucleare al suo interno. Non prima però di farla capitanare, incidentalmente, a Bruce fucking Willis.
Harry Stamper, maschio caucasico, trivellatore da 3 generazioni, è l’uomo a cui noi tutti dobbiamo la vita, è bene sempre ricordarlo. Fosse per me ci sarebbe una statua commemorativa in ogni piazza del Mondo, ma purtroppo il male è ovunque e di questo suo sacrificio, dopo soli 17 anni, non resta che un lieve sfuocato ricordo. Ci viene presentato mentre scaglia palline da golf contro degli attivisti di Greenpeace -fanculo il politically correct- che protestano contro la “sua” piattaforma di trivellazione e capiamo da subito con chi abbiamo a che fare: “non manco mai il mio obiettivo“. Fortunatamente, aggiungerei.
Padre di una figa astrale bellissima ragazza del cui nome non ce ne frega nulla, non vede di buon occhio A.J. il di lei fidanzato -che fa parte del suo team di scavatori- perchè troppo impulsivo e testardo e, soprattutto, convinto che la figlia possa aspirare a qualcosa di meglio di un semplice trivellatore, tipo magari il miglior regista americano del momento. Uomo di grande esperienza viene venerato dalla sua squadra come un Dio ed è a lui che si chiede il colpo di genio quando le cose cominceranno, per forza di cose, ad andare maluccio. Dove per maluccio si intende un corpo celeste che sembra senziente e pulsare di vita propria, Shuttle che atterrano dove non dovrebbero, punte da trivellazione fuse dalla crosta dell’asteroide e un generale clima di pazzia che si diffonde tra i membri dell’equipaggio alle prime morti violente.
Per tutta una serie di motivi che vanno dal “c’è scritto nella sceneggiatura, ‘zzo vuoi?!” al “stranamente il timer per la detonazione della bomba NON va e c’è bisogno che qualcuno lo faccia manualmente” il nostro gruppo di eroi, decimato da sfiga e tempeste di detriti, si ritrova nella condizione di dover scegliere chi avrà il privilegio di farsi esplodere sull’asteroide Dotty. Si opta quindi per il democratico sistema del chi pesca il legnetto corto lo prende al culo. Vince A.J. che pianta subito un broncio da bimbo castigato, pregustando l’orribile morte a cui andrà incontro tra pochi minuti. Ma non è il suo turno di passare alla Storia, è il turno di Harry che fingendo di accompagnarlo strappa il tubo dell’ossigeno di A.J. e lo rispedice nella capsula di decompressione salutandolo con un semplice e incisivo “tocca a me, adesso“.
A.J. è in lacrime, noi siamo col petto gonfio di ammirazione verso un uomo così dannatamente coraggioso, il Colonnello Truman di lì a poco avrà uno dei durelli più topici della sua vita e l’umanità è -quasi- salva. Parte un collegamento video dove Harry saluta la figlia e le dice tutte quelle bazze lì che si dicono in queste occasioni un po’ speciali e la commozione, che fine a quel punto avevamo trattenuto stoicamente, esplode dirompente come ai tempi della mamma di Bambi, facendoci versare lacrime in un misto di dolore e orgoglio nazionalpopolare. Harry nel frattempo -essendo uno che non manca mai il suo obbiettivo- dopo non poche difficoltà, riesce a detonare l’ordigno e consegna le sue spoglie mortali -o i frammenti che ne rimangono- all’oblio del Cosmo profondo.
Applausi, lacrime, abbracci e frasi grosse tipo:
Posso avere l’onore di stringere la mano alla figlia dell’uomo più coraggioso che io abbia mai conosciuto? -Col. Truman
Muore divenendo leggenda il 1 Luglio del 1998 per esplosione termonucleare, provocata dalla voglia di un giovane sceneggiatore di ricordarci il tipo di uomo che non saremo mai. Nessuna statua è mai stata eretta in suo onore.
- Compatibilità con il Cap. Quint: mediamente buona. Harry è uno capace di stare al suo posto e di eseguire senza farsi troppe domande quello che gli viene ordinato.
- Motivo del reclutamento: leader nato, propensione al sacrificio, grande coraggio e una spiccata attitudine nel muovere le mani in faccia alla gente più alta della media.
- Ruolo a bordo: Luogotenente
- Giro di chiglia: altamente improbabile
Ipse Dixit: “Gli Stati Uniti ci hanno chiesto se vogliamo salvare il Mondo, qualcuno vuole dire no?”
Ciao Harry, vinciamo noi